Andrea Valagussa
Attraverso questa bellissima intervista conosciamo meglio Andrea Valagussa
Parlaci di te. Che lavoro svolgi?
Ho la fortuna di fare il lavoro più bello del mondo: lo sceneggiatore, colui che getta le fondamenta di un film o di una serie televisiva, crea la storia, edifica il mondo, modella, fa parlare e agire i personaggi.
Come dice George Lucas: “La sceneggiatura è il mondo dove detta legge l’immaginazione.
Il film è il risultato di quel mondo.”.
Quali sono i tuoi ultimi lavori?
Ho iniziato sceneggiando la sesta e settima stagione di Distretto di Polizia.
Ho contribuito a scrivere i soggetti di serie di" Un passo dal cielo" e "Che Dio ci Aiuti", poi sono arrivati i miei “figli” prediletti, i progetti in cui ho assunto il ruolo di head writer, capo progetto:" La strada di casa" (prima e seconda stagione)," Fino all’ultimo battito" e un piccolo film per il cinema a cui sono legatissimo, "Solo cose belle".
Sappiamo che hai scritto la sceneggiatura di FINO ALL'ULTIMO BATTITO.
Parlacene.
Fino all’ultimo battito nasce dall’idea di un giovane sceneggiatore esordiente, Nicola Salerno.
È stato lui a immaginare la storia di un dottore che presta la sua opera alla mafia, il titolo originale era infatti “Il medico della mala”.
Quando Eliseo mi chiamò per svilupparla, rimasi subito affascinato dalla prospettiva di mettere al centro della narrazione un personaggio così controverso, qualcuno che dovrebbe agire per il bene e invece sceglie di servire il male.
Ci siamo a lungo interrogati su cosa potesse averlo spinto a tale decisione.
Abbiamo anche studiato il caso vero di Attilio Manca, l’urologo che ebbe in cura Provenzano e che poi venne “suicidato” perché sapeva troppo.
Nel suo caso la mafia lo utilizzò a sua insaputa. A noi interessava invece inventare un personaggio che scegliesse il male volontariamente.
E così è nato il dottor Diego Mancini, un medico integerrimo pronto a passare al lato oscuro per salvare il figlio malato.
Ti aspettavi il successo clamoroso di FINO ALL' ULTIMO BATTITO?
Ci speravo ovviamente.
È un progetto a cui abbiamo lavorato tanto.
Dico “abbiamo” perché non ero solo.
In squadra con me, oltre a Nicola, c’erano anche tre magnifiche autrici, Fabrizia Midulla, Maura Nuccetelli, Elisa Zagaria.
Chi esordisce a settembre sa di dover scontare numeri inizialmente più bassi, ma poi la serie ha messo il turbo e abbiamo chiuso con punte di quasi 5 milioni di spettatori, un grandissimo risultato.
Ci sarà un seguito?
Purtroppo, no. La Rai ha deciso di non rinnovare la serie. Ovviamente ne siamo dispiaciuti, ci tengo però a ricordare che la Rai è la stessa azienda che ha creduto nel progetto, l’ha prodotto e messo in onda.
Insomma, sono dinamiche normali e nel computo totale conta di più la gratitudine e l’orgoglio per la prima stagione che il rammarico.
A cosa stai lavorando attualmente?
Da qualche giorno sono iniziate le riprese di una nuova serie che ho scritto, sempre per Rai1, insieme a Carlo Mazzotta, un giallo in 4 serate ambientato a Bolzano.
È un thriller con al centro due investigatori molto diversi e che sviluppa il tema del pregiudizio in una terra in cui persino la toponomastica mostra le contraddizioni latenti.
A febbraio poi partiranno le riprese di un’altra sfida, un progetto di Valerio D’Annunzio, in cui ritrovo finalmente alla regia Riccardo Donna, la prima serie distopica su Rai1.
Progetti futuri?
Attualmente sono impegnato nella scrittura di un progetto che mi appassiona tantissimo, una serie true crime sul caso di Elisa Claps, un giallo che è anche fotografia del nostro paese, con le sue contraddizioni e i suoi eroi nascosti.
E poi tante altre storie bollono in pentola... perché qui, nel laboratorio delle idee, non ci si annoia davvero mai.
Che dire...grande Andrea Valagussa!
Attendiamo trepidanti i tuoi prossimi lavori e complimenti per i tuoi progetti !
Ad maiora!
foto di federica di Benedetto
UFF STAMPA MARIANNAPIGNATELLI&IMMACOLATAANTONACCI
IN FOTO "Andrea Valagussa,CINZIA TH TORRINI, VIOLANTE PLACIDO"
IN FOTO "Andrea Valagussa,CINZIA TH TORRINI,MARCO BOCCI,BIANCA GUACCERO